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10 cose da fare in caso di decesso!


Guida teorico-pratica per affrontare al meglio i cambiamenti più drastici.

A volte ti accadono cose che ti provocano l’impellente necessità di raccontarle. Te lo urlano nella testa: RACCONTAMI!!! Che poi, non si tratta nemmeno di cose eccezionali, o particolarmente drammatiche. Per lo più siamo di fronte a eventi che semplicemente si rifiutano di starsene tranquilli. Ti scavano dentro la testa fino a trovare il modo per uscirne. Vai a capire il perchè.

Stamattina, spinto da una notifica di visita sul mio smartphone, do un’occhiata al mio profilo LinkedIn e scopro, con una punta di divertimento, che prima Giovannetti, e poi Giovannini, ci avevano dato una sbirciata. Una assonanza di cognomi che, per la verità, non mi sarebbe rimasta impressa più di tanto se il mio cervello non avesse registrato (e chissà poi perchè?) un cartello publicitario giallo, affisso sulla via Ardeatina, che proprio l’altro ieri non potei fare a meno di notare. Il cartello in questione riportava, a caratteri blu, una sobria scritta: Cerimonie Funebri Giovannoni.

Da lì, l’associazione è immediata. Allora penso: “Ecco, se adesso ricevo una visita anche da Giovannoni, sono fregato!!!”. Abbiate pietà, lo so, è da scemi. Ma questo singolare tris “Giovannetti, Giovannini, Giovannoni” mi si è conficcato nella testa come un chiodo nel cemento. Così, Travolto dall’effetto “booster” che solo certe idiozie riescono ad imprimerti, mi faccio prendere da un’incontenibile voglia di cercare il sito web della benemerita ditta Giovannoni Cerimonie Funebri. E indovinate? Lo trovo! C’era da aspettarselo, naturalmente, tuttavia mai e poi mai mi sarei aspettato la meravigliosa Call to Action sulla sua homepage. Grande, bello e irresistibile nella sua semplicità, un pulsante blu su sfondo giallo recita:

“Cosa fare in caso di decesso”

Il nostro cervello è una macchina meravigliosa, ma alquanto assurda. Il mio, forse, un po’ meno la prima e un po’ più la seconda. Tant’è che mi si insinua un'idea di quelle che se fai tanto di ignorarle, sono capaci di perseguitarti fino a farti ammattire.

“Giusto!” mi dico, “Cosa fare in caso di decesso? Che domanda interessante. Una guida sull’argomento potrebbe davvero fare comodo”.

Così, di impulso, decido di scriverne una. Si, lo so avete ragione, non ho molta esperienza, finora non mi è mai capitato di trapassare. Però posso chiedere assistenza alla mia immaginazione. Non saprei che fare altrimenti. D’altronde intervistare chi ci è già passato non è praticabile.

Comunque il dado è tratto. Ormai è deciso. Prendo senza ulteriori indugi il mio laptop e comincio a battere sui tasti.

“Le 10 cose importanti da fare in caso di decesso” di Nico Spadoni

1) Diparti col piede giusto: Quando passi a miglior vita, come prima cosa, è importantissimo evitare di deprimerti e soprattutto evita di circondarti di persone tristi e negative che si lamentano sempre ed in continuazione per ogni cosa. Risulta inoltre fondamentale mantenere un atteggiamento propositivo, senza farsi influenzare dalla momentanea condizione di disagio e soprattutto senza considerarsi finiti. Anzi, devi complimentarti con te stesso per aver dato il massimo nella vita di prima. Quindi la prima regola è (per quanto possibile): su con la vita!

2) Escogita un piano di attacco: Passare a miglior vita, quando succede a te, non è più un mero eufemismo (ovviamente per i vivi è un’altra storia), succede davvero! Niente più mutuo, niente più ansie terrene, niente più colleghi stronzi e sopratutto ti liberi, a sue spese, di tua moglie (o marito), l’avresti mai detto? E già questo dovrebbe darti un senso di libertà mai provato. Spesso, chi lascia questo mondo, giustamente o no, subisce gravi danni psicologici e rischia di cadere in un grave stato depressivo che può rendere l’aldilà un vero inferno. Quindi, la seconda regola è non lasciarsi andare ma reagire e rimettersi subito in pista organizzando un preciso piano d’attacco.

3) Comprendi lo scenario attuale: Un piano d’attacco è come una sorta di business plan per un’azienda. Una strategia in cui prevedere le risorse e i mezzi da impiegare per portare a termine una certa idea. L’elemento da cui partire per un business plan di successo è la piena comprensione del contesto di partenza:  — Chi sono io (nella tua situazione puoi inventartelo di sana pianta, perciò punta in alto)?  — Quali sono i miei punti di forza (sei morto e siamo qui a parlarne, qualche punto di forza dovrai pur averlo)  — Quali sono i miei punti di debolezza (a parte il fatto che sono appena crepato)?  — Di quali mezzi dispongo (specie ora che materialmente non possiedo che questo orribile abito funereo)?

4) Focalizzati sui tuoi desideri: Visualizzare il futuro è il miglior atteggiamento per realizzarlo. Focalizzarti su quella visione ti permette di vedere cose che nessun altro vede (no, non mi riferisco alla luce in fondo al tunnel, quella sembra che la vedano tutti, nella tua stessa situazione). La nitida visione di un futuro vincente, può fare miracoli (specie nel posto in cui sei ora, dicono).

5) Agisci come lo scalatore, pensando a ritroso: Qui viene la parte faticosa (eh già, spero che tu non ti sia bevuto la fanfaluca delle 72 vergini). Innanzitutto occorre fissare una progressione di obiettivi che ci permettono di transitare dallo scenario attuale a quello della visione, ma ragionando a ritroso. Infatti lo scalatore traccia il suo percorso a partire dalla vetta, per essere sicuro che ogni step sia sul percorso giusto e non rappresenti un passo fuorviante rispetto alla meta. La tecnica dello scalatore, nel tuo caso, è particolarmente adatta. Pur ammettendo un’eventuale caduta, cosa può accaderti (di certo non puoi morire due volte)?

6) Mantieniti sempre informato: Tenere d'occhio gli andamenti del mercato in relazione alle nostre ambizioni, aggiornarci continuamente e informarci bene sul posto (cerchio o girone) presso cui ci troveremo eventualmente a fare un colloquio, è vitale.

7) Sii assertivo: In caso di colloquio di lavoro, mostrati sereno, deciso, sicuro di te, allegro e autenticamente interessato. Mai parlare male della precedente vita, poiché questo genera un’impressione negativa.

8) Sii coraggioso e aperto ad ogni possibilità: Un altro modo per rimettersi in pista cambiando le regole del gioco è sicuramente quello di inventarsi un nuovo lavoro, ovvero di aprire un’attività. Mettersi in proprio, creare un mercato che prima non c’era può essere davvero gratificante (un piglio innovativo, peraltro, sarebbe disruptivo in un mondo conservatore e tradizionalista come l’aldilà). Ecco alcune idee:

  • fondare una dotnet (ma assicurati della copertura di connettività sia on premise che in cloud)

  • aprire un’agenzia di scommesse (azzeccare i pronostici da quelle parti è piuttosto facile, dovrebbe essere semplice calamitare il giusto target),

  • oppure un’agenzia di escort (non credo di dover commentare l’esigenza),

  • lanciare un’attività di art design (non è un modo per fare guadagni facili nel breve, ma il tempo lì non è certo una risorsa che scarseggia),

  • mettere su una piccola fabbrica di birra (può essere una grande idea, di sopra si saranno stancati di bere sempre latte e miele, di sotto poi, con quel caldo la birra spacca).

9) Studia e riscrivi il tuo destino: se non hai fretta di rimetterti in gioco, il mio suggerimento è quello di ritornare a studiare, fare dei corsi o un master per accrescere le tue competenze. Ricorda che hai fatto il grande passo, goditelo! Nella vita di prima (la nostra di adesso) è difficile cambiare quello che si è diventati, specie quando hai già fatto le più grandi scelte, come mettere su famiglia, raggiungere una certa posizione e tutto il tuo tempo è ormai di proprietà altrui. Ma tu adesso sei finalmente libero, esulta! Sviluppa nuovi talenti, diventa quello che hai sempre desiderato (magari evita di incasinarti come prima, rifacendo le stesse cazzate). La vita ha i suoi alti e bassi. A volte ti va bene, altre no. Bisogna farsene una ragione. Invece tu… tu devi essere ottimista. Sai quella cosa che dicono tutti sulla felicità? Che si tratta di un’utopia? Che non si può mai raggiungere davvero? Ecco, adesso puoi scoprire che si sbagliavano, ce l’hai lì a portata di mano.

E a questo punto un ultimo consiglio, il più importante.

10) Non voltarti mai indietro: Non badare ai tuoi cari che adesso piangono la tua scomparsa, gli passerà presto. Troveranno la loro consolazione e sapranno superare il momento. Non ci siamo passati tutti? Perciò non farti assalire dai sensi di colpa (non solo sei schiattato, vuoi vedere che adesso è pure colpa tua?)

Divertiti fino a creparne! Fallo per tutti noi.


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